martedì 25 febbraio 2020

DUE FAMIGLIE- CARABINIEREE! A....TTENTI! Parte 13




Il giorno dopo il comandante della stazione dei carabinieri di Asmara convocò uno per uno i suoi sottoposti richiedendo l’apposizione della firma di giuramento al nuovo potere costituito sul documento predisposto dal Comando di occupazione inglese. Uno dopo l’altro, tutti entrarono nella stanza del comandante e firmarono il giuramento. Venne poi il turno di Gaetano. Gli avvenimenti di quei giorni erano precipitati nella sua mente e nel suo cuore sconvolgendolo. Lui era un italiano, aveva prestato giuramento al Re d’Italia fino alla morte e la guerra non era finita. Si, adesso il comando inglese  aveva il controllo di Asmara;  ma, l’Italia non era ancora battuta e tanti altri italiani stavano combattendo. Lui aveva giurato fedeltà! Perché doveva abiurare  quel giuramento? Non era giusto! Mentre il comandante gli spiegava che il loro compito era in quel momento accettare la situazione per il bene dei compatrioti residenti ad Asmara, Gaetano fremeva . Ad un certo punto espresse con chiarezza il suo pensiero  e il suo rifiuto aperto a quello che gli veniva chiesto. Non l’avesse mai fatto! Il Comandante non era  solito tollerare  il rifiuto di uno dei suoi sottoposti, per qualsiasi motivo, e vide  quel naturale  atteggiamento di perplessità e di disagio di Gaetano come un ‘insubordinazione. Invece di parlargli ancora, cercando di ottenere la sua comprensione, si alzò in piedi urlando ed investendo Gaetano con violenza e con un mare d’insulti. Gaetano era un giovane rispettoso dell’autorità e con un carattere equilibrato. Non era solito perdere la testa e controllava abbastanza bene le sue emozioni. Per la prima volta , tuttavia , nella vita sentì montare dentro di sé una rabbia incontrollabile. No! Non era lui che stava tradendo la fiducia degli altri! Era quel pazzo di comandante che  tradiva l’Italia ! Era lui che non aveva rispetto dei suoi sentimenti! Ma come diavolo si permetteva d’insultarlo in quel modo?!? Sentì la propria mano  scendere lentamente verso il fodero della pistola. Era quasi se fosse un altro a muoversi al suo posto , mosso da un’ ira tremenda. Il comandante comprese al volo quello che stava succedendo e gli grido  con voce squillante:
- CARABINIEREE! A..TTENTI!
Senza  rendersene conto  Gaetano  ubbidì. Era  un comando che era entrato dentro di lui  senza permettergli di riflettere e che aveva eseguito immediatamente.  In quel mentre, il comandante gli si avvicinò rapidamente e gli sciolse il cinturone con  la pistola, mentre contemporaneamente  chiamava i sottoposti. 
-Quest’uomo è agli arresti- disse rivolgendosi ai carabinieri prontamente entrati nella stanza – Portatelo in guardina.
-Questo è quello che succede a chi non presta giuramento al nuovo potere costituito ad Asmara , sotto il Comando dell’Impero Britannico.- aggiunse il Comandante- Chiunque non presta giuramento verrà considerato  prigioniero di guerra e incarcerato in  attesa di nuovi ordini.
CHIARO?
-Sissignore! -risposero tutti in coro.
Gaetano era ammutolito.  Dentro di lui lottavano insieme la rabbia per quello che aveva subito , l’umiliazione e la vergogna per essere stato arrestato proprio dai suoi commilitoni! Lui non aveva fatto niente! Non era giusto quello che stava subendo.

CONTINUA




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