giovedì 20 febbraio 2020

DUE FAMIGLIE- Incursione aerea a Catania - parte 8



  Dopo il bombardamento l’ordine era stato perentorio:” Si doveva sfollare” e Turiddu aveva trovato quella casa relativamente vicina  a Catania ,posta nel quartiere della Barriera. La distanza fra la casa di via Etnea a questa nuova  era nell’ordine di ca. tre chilometri che si potevano fare  a piedi . La  strada era tutta in salita per uscire da Catania . Partendo da casa loro, in via Etnea, si continuava per la stessa  strada,  si superava  a destra il livello della stazione della circumetnea, si superava   quello che era stato il palazzo degli Ardizzone Gioeni , diventato ospizio dei ciechi e si arrivava al Tondo Gioeni , che prendeva sempre il none da quella famiglia nobiliare. Questo era uno slargo posto alla fine di via Etnea , sulla sommità della città, e con alle spalle il vulcano Etna nella sua piena grandiosità. Da quel punto, si saliva  poi per una strada più piccola  con un  dislivello ancora più ripido per circa un altro chilometro, raggiungendo il borgo della Barriera del Bosco, detta comunemente solo “ la Barriera “.Sia Turiddu che Maria e le figlie si riunivano a pranzo nella casa di via Etnea perché era più comodo. Solo dopo  rientravano alla casa della Barriera. Maria e le figlie  nel primo pomeriggio, Turiddu, invece, tornava al lavoro a Pazza Duomo, dove stava il Comando dei Vigili Urbani, e finito il suo turno, nel tardo pomeriggio, tornava anche lui alla casa della Barriera. Mentre per andare al lavoro , la mattina ,la strada era tutta in discesa; al ritorno , al contrario,  era tutta in salita ed ai tre chilometri della distanza fra la casa in Via Etnea e quella della Barriera si aggiungevano quasi  altri due chilometri  partendo da Piazza Duomo.
CONTINUA

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