La
zona centrale della città, dove si trovava anche la caserma dei carabinieri,
era riservata quasi esclusivamente agli italiani, C’era poi una zona periferica destinata ai locali e
un’altra mista per arabi e indiani i cui progenitori erano
arrivati dal Mar Rosso. Il fronte di guerra era sempre più vicino e le cose non
stavano andando per il verso giusto.
Giovanni e gli altri carabinieri rimasti ad Asmara erano i custodi dell’ordine
pubblico della città; ma, in quel momento, v i era una pesante sensazione di
silenzio ed incertezza nell’aria. Poco distante, a
Tekelezan , le truppe italiane più tenaci ed organizzate stavano
cercando di opporre l’ultima resistenza
all’avanzata britannica , ma la nuova posizione era molto meno
difendibile di quella dell’ormai persa
Cheren. Verso Cheren erano confluite la 4° Divisione Indiana, che si era impadronita del monte Forcuto e di Sanchil , mentre
la 5° divisione indiana era
riuscita, dopo molti giorni di resistenza italiana, a forzare il passo di Dongolaas. Adesso si
temeva il peggio!
Le
notizie che arrivavano erano sempre più sconsolanti e la mattina del 1 aprile
1941 si ebbe la certezza che le truppe
britanniche sarebbero arrivate presto ad Asmara : Tekelezan era caduta!
Gaetano
era decisamente preoccupato. La guarnigione di stanza ad Asmara era di una
sessantina di carabinieri che regolavano la vita della città e garantivano la sicurezza della popolazione
italiana. Per questo motivo , fino all’ultimo, la scelta dell’alto comando ,
era stata quella di restare e di
mantenere la presenza dei carabinieri nella
città. Ora, le truppe inglesi stavano per arrivare , occupando l’intera
Eritrea. L’Impero era caduto ed ormai
tutto era cambiato. Gaetano, durante quell’anno di permanenza ad Asmara, si era
fatto molte conoscenze ed amicizie. Oltre ai colleghi con cui era arrivato in Africa ed era
stato a Roma, era legato ai “
siciliani”, un gruppo di persone che si era trasferito nella colonia in cerca di lavoro ed un miglioramento delle proprie condizioni di
vita. In particolare, frequentava alcune
famiglie che vivevano in città ma erano proprietarie di diverse fattorie agricole nell’altipiano, con
alcuni ettari di terreno dove coltivavano il miglio e tenevano anche degli animali : alcuni buoi
e dei polli . Asmara era un buon
centro commerciale e queste persone portavano qui i loro prodotti. Il
comando generale aveva stabilito che i
carabinieri di stanza in Eritrea , adibiti all’ordine pubblico, rimanessero nei
loro posti, in attesa dell’arrivo delle truppe inglesi, anche a garanzia della
popolazione italiana residente e così con trepidazione tutti erano in attesa del loro arrivo per
vedere cosa sarebbe successo.
CONTINUA
Nessun commento:
Posta un commento