mercoledì 19 febbraio 2020

La ragazza d’autunno ( Dylda)”(2019)




Un’intreccio inesorabile fra la vita e la morte , fra il bisogno di sopravvivere  ed il dolore insopprimibile dell’esperienza del periodo di guerra che come un cancro divora l’animo, permeano la vita ed il rapporto delle due protagoniste: Viktorija Mirošničenko ( Ija) e Vasilisa Perelygina (Maša).
 Il film diretto da Kantemir Balagov, “ La ragazza d'autunno (Dylda)” è ambientato nella Leningrado del 1945 subito dopo il conflitto mondiale che ha logorato e fatto soffrire in modo inumano la città ed i suoi abitanti. In mezzo alle rovine, ancora presenti, ed agli ospedali, pieni di combattenti feriti, si muove  Ija “ la spilungona” che presta servizio proprio nell’ospedale ma che è anche affetta da momenti di malattia nervosa che la pone in un blocco fisico mentale , una specie di stato di  trance  per diversi minuti .
Questa ragazza dolce e bella  è tuttavia anche portatrice di morte e lo mostrerà all’interno delle pagine di questa storia. La sua compagna di guerra ed amica Masha , tornata dal fronte, cercherà la vita che tentando di sopravvivere ha in qualche modo perso ed imporrà all’amica Ija un percorso per ritrovarla: un figlio da far nascere , una nuova vita.
Questo percorso , la complicità fra le due donne , dapprima forse non pienamente consapevole, diventerà alla fine il vero progetto di vita dichiarato. Un rifugio definitivo rispetto ad una realtà che non riescono a comprendere e vivere.
Bagalov nel corso della storia ci farà incontrare  anche  il tema dell’eutanasia, dell’omosessualità , della malattia mentale, delle conseguenze dolorose dell’esperienza di guerra, del rapporto affettivo manipolatorio che può svilupparsi fra le persone, dell’inestricabile presenza dell’istinto di vita e di morte che solo grazie alla speranza ed alla vera  condivisione possiamo tentare di combattere.
Una storia dura e complessa, ben rappresentata grazie all’ottima interpretazione da parte  delle due attrici protagoniste ben dirette  dal giovane regista  russo.
Interessante anche l’uso del colore e delle immagini.
Il film è stato selezionato per rappresentare la Russia nella categoria per il miglior film in lingua straniera al premio Oscar 2020 entrando  nella shortlist dei dieci semifinalisti. E’ stato inoltre premiato per la miglior regia  al Festival di Cannes 2019 nel settore “Un Certain Regard”

  


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