Un’intreccio inesorabile fra la vita e la morte , fra il bisogno di sopravvivere ed il dolore insopprimibile dell’esperienza
del periodo di guerra che come un cancro divora l’animo, permeano la vita ed il
rapporto delle due protagoniste: Viktorija Mirošničenko ( Ija) e Vasilisa
Perelygina (Maša).
Il film diretto da Kantemir
Balagov, “ La ragazza d'autunno (Dylda)” è ambientato nella Leningrado del 1945
subito dopo il conflitto mondiale che ha logorato e fatto soffrire in modo
inumano la città ed i suoi abitanti. In mezzo alle rovine, ancora presenti, ed
agli ospedali, pieni di combattenti feriti, si muove Ija “ la spilungona” che presta servizio
proprio nell’ospedale ma che è anche affetta da momenti di malattia nervosa che
la pone in un blocco fisico mentale , una specie di stato di trance per diversi minuti .
Questa ragazza dolce e bella è tuttavia
anche portatrice di morte e lo mostrerà all’interno delle pagine di questa
storia. La sua compagna di guerra ed amica Masha , tornata dal fronte, cercherà
la vita che tentando di sopravvivere ha in qualche modo perso ed imporrà all’amica
Ija un percorso per ritrovarla: un figlio da far nascere , una nuova vita.
Questo percorso , la complicità fra le due donne , dapprima forse non
pienamente consapevole, diventerà alla fine il vero progetto di vita dichiarato.
Un rifugio definitivo rispetto ad una realtà che non riescono a comprendere e
vivere.
Bagalov nel corso della storia ci farà incontrare anche
il tema dell’eutanasia, dell’omosessualità , della malattia mentale, delle
conseguenze dolorose dell’esperienza di guerra, del rapporto affettivo
manipolatorio che può svilupparsi fra le persone, dell’inestricabile presenza
dell’istinto di vita e di morte che solo grazie alla speranza ed alla vera condivisione possiamo tentare di combattere.
Una storia dura e complessa, ben rappresentata grazie all’ottima interpretazione
da parte delle due attrici protagoniste ben
dirette dal giovane regista russo.
Interessante anche l’uso del colore e delle immagini.
Il film è stato selezionato per rappresentare la Russia nella categoria
per il miglior film in lingua straniera al premio Oscar 2020 entrando nella shortlist dei dieci semifinalisti. E’
stato inoltre premiato per la miglior regia
al Festival di Cannes 2019 nel settore “Un Certain Regard”
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